LE GENEALOGIE EUROPEE NELLA STORIA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA

Genealogie europee

La storia dell’integrazione europea non avrebbe consistenza senza quelle genealogie europee che nel corso dei secoli si sono alternate, affiancate o combattute per il potere politico. Infatti, sin dalla formazione dell’Impero romano e ancor più con la sua diffusione in ogni direzione nel continente, i vertici della gerarchia regale, militare e religiosa sono stati occupati da membri di famiglie appartenenti all’aristocrazia o alle classi superiori della società.

Non sto avvalorando teorie cd. “complottiste” ma semplicemente riporto dati di fatto storici, di cui potete scoprire tutti i dettagli nel mio saggio (cui sono dedicati questo sito ed il blog che state leggendo). Esiste quindi una linea più o meno continua di sangue che collega le principali dinastie imperiali, regali, feudali, vescovili e papaline della storia generale dell’Europa Unita, molte delle quali tuttora esistenti e regnanti. Il loro perdurare nel tempo ha consentito di tenere insieme popoli, tribù, civiltà, regni e territori nella consapevolezza di costituire il popolo comune degli “Europei”, che diversamente si sarebbero combattuti senza tregua fino all’estinzione.

Sotto l’egida dell’Impero e della sua forza centripeta/aggregativa, in particolare all’avvento della teocrazia cristiana nel IV secolo d.C. e della teologia regale della Familia Reges Christianorum elaborata a Costantinopoli, l’Europa dei barbari è divenuta nel tempo “Europa dei popoli e delle nazioni” e si è integrata attorno ad un nucleo di famiglie legate da rapporti politici e matrimoniali fondati sulla comune fede cristiana e sull’accettazione dell’antica tradizione culturale e storica tramandata dai patres. Quando quel “patto” si ruppe, a causa della Protesta religiosa del XVI secolo, l’Europa si disintegrò e affrontò secoli di instabilità e di conflitti senza sosta, fino all’autodistruzione avvenuta con le due guerre mondiali del XX d.C. (che portarono alla quasi definitiva scomparsa delle antiche genealogie europee regnanti).

Seguendo l’evoluzione dell’Impero nel corso dei secoli (a questo proposito, sono utili le Cartine storiche De Agostini allegate al fondo del libro), si possono individuare le formazioni geopolitiche dei regni e feudi che sono divenuti gli stati europei attuali: sin dall’Alto Medioevo furono governati da varie dinastie etniche (o dovrei dire “nazionali”), cui i popoli riconoscevano Auctoritas solitamente sulla base di credenze religiose o della loro origine nobile (o divina). Essi, presto o tardi, entrarono nella sfera di influenza della forza politica internazionale dominante, ossia l’Impero Romano e le sue trasformazioni in senso temporale (bizantino), geografico (carolingio e poi Reich) e giuridico (Sacer Romanum Imperium tedesco o Zarato russo), andando a formare l’Europa Unita spirituale e giuridica conosciuta ai più come Res Publica Christiana (il significato di questo brocardo è esplicato nel Glossario del libro).

Così le dinastie regnanti in tutta Europa a partire dall’Alto Medioevo hanno mantenuto regni, feudi e posizioni di potere nell’ambito dello Spazio Comune Europeo (oggi corrispondente all’incirca all’UE) assoggettati alla suprema Auctoritas Imperatoris, nel complesso dei rapporti famigliari e feudali instaurati con l’avvento di Carlo Magno protrattisi per tutta la storia europea fino ad oggi. Permettendo alla potenza militare europea di confrontarsi per secoli alla pari con quelle persiana, islamica o turco-mongolica, e organizzando spesso una difesa comune sotto la guida dell’Imperator di turno, nel segno della fede cattolica-ortodossa. Le Crociate ne furono l’esempio più eclatante e conosciuto, ma lo stesso vale per la battaglia di Lepanto a difesa della Cristianità (1571) o per le “guerre persiane” che diedero inizio alla storia dell’integrazione europea, secondo l’autore.

È ormai dato acquisito che la storia degli stati europei è legata alle proprie dinastie regali o feudali (potete approfondire questo argomento dettagliatamente nelle Appendici): sia quelle originarie etniche, estinte quasi tutte a cavallo fra XIII e XIV secolo; sia quelle successorie, appartenenti alle genealogie europee originatesi dal nucleo fondativo dei Carolingi nel IX secolo.

Infatti, dalla casa franca che restaurò l’Imperium Romanum in Pars Occidens discendevano in via femminile quasi tutte le dinastie imperiali, regali e feudali dell’età medievale/rinascimentale, nonché molte di quelle regnanti dal XVII secolo in vari stati sovrani europei, quali gli Asburgo, i Borbone, i Savoia o la Casa d’Assia. A loro volta, i Carolingi vantavano ascendenze varie nelle dinastie titolari dei Regna Romano-Barbarici e nelle ancor più antiche gens imperiali romane. Le quali a loro volta riponevano le loro radici negli Eroi, se non addirittura negli Dèi, dell’antichità classica (questo è l’argomento della Parte IV del libro).

Ancor più nitida appare l’intera storia dell’integrazione europea, se si tiene conto delle Regole dinastiche/successorie vigenti nel diritto romano e germanico comuni a tutti i popoli e gli stati europei. Ad esempio, si comprende perché ai Carolingi successero sul trono imperiale membri delle famiglie franche dei Bosoni o Unrochidi, in lotta con altre casate non imparentate come i Welfen o quelle “papaline”. Allo stesso modo, si evince il diritto alla successione delle dinastie imperiali del Reich (attutato dagli Ottoni e i Salici fino agli Hohenstaufen), che si tramandavano il potere in virtù del “sangue blu” ereditato dai Wessex.

E quando quel filo si spezzò con la caduta di Federico II di Svevia, venne riannodato dalla casata degli Asburgo, che ricostruì attorno a sé una famiglia regale europea in lotta perenne contro quelle dinastie feudali/regali che ambivano al potere assoluto nell’Impero e sul continente, quali i Guelfi-Brünswick, i Sassonia-Coburgo-Gotha, gli Hohenzollern, i Tudor, gli Oldenburg, etc.. Le quali riuscirono, a partire dalla fine del XVIII secolo, a formare la lobby di potere che assunse la regnanza in quasi tutti gli stati sovrani europei nell’area germanica/slava, trascinando nei due conflitti bellici globali non solo le rivali antiche dinastie regali ma l’intero pianeta!

Molte di quelle dinastie si insediarono sui troni europei attraverso i rami cadetti, che spesso assumevano la guida di una casata in virtù del diritto regale comune quando la linea maschile principale si estingueva, oppure a seguito di una “guerra fratricida” che coinvolgeva l’intero paese e, sovente, altre dinastie straniere interessati ai fatti. Va detto, per chiarezza, che le dinastie nascevano per filiazione da un avo comune, sia in linea maschile diretta, sia in via femminile per unione matrimoniale: questa seconda via si è sempre accompagnata alla trasmissione legittima del potere regale o feudale, da una dinastia ad un’altra che aveva un’origine differente.

 

Tutto l’argomento delle Genealogie Europee è trattato in modo approfondito nella Parte IV del Libro. Per farsi un’idea più completa degli schemi genealogici e dei rapporti fra le casate e i regni/paesi europei invito a visionare le Appendici: un supporto utile a capire la storia dell’integrazione europea, nonché origini e radici dei popoli e degli Europei. Potrete aiutarvi anche consultando le Cartine storiche originali De Agostini allegate al fondo del libro. Approfondire l’intera materia consultando il Catalogo.

Negli articoli che seguiranno, illustrerò molte delle dinastie e famiglie regali europee e, attraverso quelle, gli stati nazionali odierni e le dinamiche di tipo politico, economico e culturale che ancora oggi pervadono l’Europa Unita.

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Di Genealogie Europee si parla anche nel mio libro

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