Nell’articolo precedente abbiamo compreso come la storia dell’integrazione europea sia indissolubilmente legata alle genealogie divine, che nel corso dei secoli hanno retto il potere nei vari regni e feudi sorti dopo la caduta dell’Impero romano in Pars Occidens (476 d.C.). Sin dalla formazione dei regna romano-barbarici (vedi articolo Integrazione dei barbari nell’impero cristiano) si determinò un ordine universale incentrato sul Basileius Romaioi di Costantinpoli e sulle dinastie regali germaniche, che avviarono già da allora un fitto intreccio di rapporti parentali necessari a mantenere saldo il potere e a trasmetterlo ai discendenti ed eredi legittimi (successione).
Tale situazione venne perpetuata anche con l’avvento dei Carolingi, che con Carlo I “detto il magno” restaurarono l’Impero cristiano in Europa centro-occidentale (vedi articolo): furono patriarchi di molte delle case regnanti/feudali che seguirono nei secoli fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, atto che comportò l’estinzione del tradizionale sistema europeo di politica internazionale (vedi articolo). La dinastia imperiale franca vantava già origini nobili e ascendenze nelle antiche dinastie titolari dei regna di cui sopra, nonché nella linea di sangue “divino” che proveniva dalla casata dei Wessex (leggi il mio libro). Con Ludovico I “detto il pio” fu sancita l’ereditarietà della successione imperiale al primogenito, avvenuta la consacrazione dal Papa a Roma e l’incoronazione a Rex Italiae che includeva la penisola e i feudi di Baviera, Carinzia e Svevia (antiche province augustee di Italiae, Dalmatia, Noricum, Pannonia, Gemania, vedi articolo).
I Carolingi regnarono per quasi due secoli su mezza Europa Unita, dando vita a molte dinastie feudali di primo piano: da una figlia di Carlo Martello discese la casata dei Gellone, titolari della Contea di Tolosa, del Rouerge e della Settimania (ex-Gotia) fino alla loro estinzione avvenuta con la “Crociata agli Albigesi” (XIII secolo); da una figlia dell’imperatore nacque la dinastia dei Rorgonidi, che tenne la Contea del Maine per secoli, passandola poi agli Anjou (futuri Re d’Inghilterra); i quali divennero feudatari nella Marca d’Angers, di Tours e Orleans grazie all’unione con una nipote di Carlo I; da suo figlio Pipino I Re d’Italia invece discesero in via femminile i Duchi di Spoleto (futuri imperatori), i Margravi del Billung e da questi i Liudolfi (Duchi si Sassonia e futuri imperatori), mentre dal nipote Bernardo provenne la casata dei Vermandois, che trasmise il “sangue blu” alle nobili dinastie dei Robertingi (poi Capetingi, futuri Re di Francia), dei Corradini (futuri imperatori), dei Fiandre (Conti e futuri imperatori latini), dei Blois e degli Anjou. Da una figlia di Ludovico I, invece, nacque la dinastia dei Poitou (Duchi di Aquitania, estintisi con Alyanor sposa di Enrico II d’Inghilterra degli Anjou-Plantageneti).
Con la scissione dell’Impero avvenuta nell’843 d.C. si formarono tre rami maschili: la linea “germanica” si estinse senza generare ulteriori dinastie; quella “francese” diede origine alla Casa delle Fiandre con una figlia dell’Imperatore Carlo II, mentre da una sua nipote nacque la Casa delle Ardenne infeudata della Lotaringia ereditata dall’ultimo dei Carolingi di Francia, le cui figlie e nipoti sposarono i Conti di Namur (un ramo del casato Unrochidi nato dalla sorella di Carlo II, futuri imperatori) e diedero vita alla Casa di Lovanio, ai Duchi di Lorena-Metz e alla stirpe dei Rex Jerusalem di Boulogne; infine, dal ramo “imperiale” di Lotario I ebbero origine le dinastie dei Hainaut (da cui era derivata direttamente la Casa dei Lovanio, poi divenuti Duchi di Brabante e infine Casa d’Assia), dei Bosonidi e dei Tuscia che contesero l’Italia e l’Impero per decenni ai Duchi di Spoleto e agli Unrochidi, fino alla conquista di Ottone I (vedi articolo). Da questi rami “italiani” si generarono ancora le casate: degli Anscarici (futuri imperatori e poi Re di Castiglia-y-Leòn e di Aragona), dalla figlia di Berengario I imperatore; dei Conti e Marchesi di Provenza, estintisi nelle casate di Barcellona-Aragona e dei Conti di Tolosa; e (probabilmente) dei Savoia (futuri Re d’Italia).
Il Regna Germanorum carolingio passò alla Casa dei Corradini (911), feudataria della Franconia (ex-Austrasia) e discendente in linea maschile dai Vintzgau Duchi di Svevia (cui apparteneva la moglie ufficiale di Carlo I “matriarca” di tutte le casate viste sopra!): altri rami maschili erano la dinastia dei Wetterau (Duchi di Svevia) e dei Salici (futuri imperatori). Pochi anni dopo, Corrado I, morente sul campo contro i Magiari, indicò in Enrico I dei Liudolfi il successore elettivo a Re di Germania: dalla sua casata ebbe origine la dinastia dei Burcardi (Duchi di Svevia), degli Ekkardi (Margravi di Turingia e di Meissen fino al X secolo) e dei Capetingi (infeudati Re di Francia dall’imperatore Ottone III).
Estintasi la dinastia sassone con San Enrico II, il titolo passò ai Salici, che da Corrado “detto il rosso” (sposo della figlia di Ottone I avuta da Editha dei Wessex) avevano ereditato il “sangue blu”degli Ottoni e dei Wetterau, nonché quello dei Poitou, degli Anscarici e dei Savoia: da quest’ultima unione nacque Agnese di Weiblingen, figlia di Enrico IV, che andando sposa a Federico I “detto il vecchio” degli Hohenstaufen passò il titolo imperiale a Corrado III. Dalla famiglia sveva il “sangue blu” si trasmise anche ai Duchi di Lorena-Metz (futuri imperatori), ai Premyslid (Duchi e Re di Boemia), ai Brabante (discendenti direttamente dai Conti di Lovanio) e ai sovrani di Castiglia-y-Leòn (ramo cadetto dei Anscarici). Infine, con la morte dell’imperatore Federico II (vedi articolo), la linea di sangue divino si trasmise ai Re di Aragona e Sicilia (Bellonidi) e alla Casa dei Wettin (Margravi di Turingia e Meissen, futuri Re di Sassonia e Polonia e poi anche di Gran Bretagna, Portogallo e Belgio).
Al termine del lungo Interregnum del XIII secolo, il titolo imperiale venne conteso dai Luxembourg (eredi della linea di sangue dei Ardenne-Lussemburgo e poi dei Namur) e dai Asburgo (antica famiglia ducale di Alamannia e Alsazia, anch’essa discendente in via femminile dai Ardenne-Lussemburgo e dai Liudolfi): i primi ereditarono la Boemia per via matrimoniale e diedero origine alla casa regale francese dei Valois (ramo cadetto dei Capetingi), da cui discese la dinastia dei Borgognoni che ereditò tutti i feudi della Lotaringia e delle Fiandre/Hainaut (nonché la Borgogna), passando poi il titolo agli Asburgo tramite l’ultima erede; questi lo tennero l’impero fino al 1919 creando una nuova Familia Reges Christianorum, in particolare con l’avvento di Carlo V (vedi articolo) e grazie alla politica matrimoniale di suo nonno Massimiliano I che riuscì ad ereditare tutti i feudi dei Borgognoni, dei Jagelloni (Re di Polonia-Lituania) e dei Anscarici (Re di Castiglia-y-Leòn e Aragona).
La dinastia alsaziana regnò in Spagna fino al 1700, quando lasciò il trono ai Borbone (un ramo collaterale dei Capetingi), già Re di Francia e di Napoli, e sull’Impero col ramo austriaco fino al 1780 quando, alla morte di Maria Teresa, il titolo passò alla casata dei Lorena-Metz regnante fino al 1919. Si legarono ripetutamente ai due rami di questi dinastia tutte le casate regali/feudali della storia dell’Europa Unita dell’età moderna, sia di Germania che d’Italia, ma anche della Francia e della Polonia.
Tutto l’argomento delle “dinastie divine” e delle discendenze è trattato in modo più approfondito nella Parte IV del Libro. Per avere un’idea più completa degli schemi genealogici e dei rapporti fra le casate e i regni/paesi europei vi invito a visionare le Appendici: sarà così più facile capire la storia dell’integrazione europei e le origini e radici dei popoli e degli Europei. Potrete aiutarvi anche consultando le Cartine storiche originali De Agostini che trovate allegate in fondo al libro.
Di Genealogie Divine si parla anche nel mio libro
STORIA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA IN 2500 ANNI
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