LE GENEALOGIE EUROPEE DIVINE: I LEONI DI LOTARINGIA

Lotaringia

La storia dell’integrazione europea è stata segnata per secoli da alcune dinastie della Lotaringia, famose fra le tante genealogie europee per l’insegna araldica ispirata al leone, inserite nell’ordine universale dell’Impero cristiano creato dai Carolingi perdurato sino all’età moderna. Protagoniste nell’antico Reich, contribuirono alla costruzione dell’Europa Unita affermandosi nella politica internazionale per lo spirito cavalleresco dei loro membri e per il ruolo giocato nelle alleanze e nelle politiche matrimoniali, che hanno garantito l’integrazione europea durante tutto il Medioevo.

Stanziate nei feudi appartenenti al Regno di Lotaringia (843), hanno costruito nel tempo la coscienza di quello che, nei trattati di Westfalia (1648) di Utrecht (1714) e di Vienna (1815), verrà indicato come Regno dei Paesi Bassi da cui, in seguito, si staccheranno il Regno del Belgio ed il Principato del Lussemburgo, tuttora esistenti.

Le dinastie più antiche, legate ai Carolingi, erano i Namur, i Morini, gli Hainaut e gli Ardenne. La prima discendeva direttamente in linea maschile dalla figlia dell’Imperatore Ludovico I “detto il pio”, sposata al Duca del Friuli e leader dei Unrochidi: ricevuta la Contea di Namur nel 992, grazie all’unione di Alberto I con la figlia dell’ultimo re carolingio del ramo francese (la loro figlia poi si unì a Gerardo de Bouzonville, primo Duca dei Lorena-Metz), ottennero anche la Contea del Lussemburgo con Enrico I “detto il cieco” in eredità dalla madre. Costui fu l’ultimo maschio della dinastia (servo fedele degli imperatori Hohenstaufen) e lasciò il Lussemburgo in eredità all’unica figlia, che lo passò a suo figlio Enrico V “detto il biondo” dei Limburgo (vedi sotto), mentre alla sua morte (1196) il feudo di famiglia andò al nipote Baldovino IV Conte di Hainaut, della dinastia Morini.

Questa casata nacque da Baldovino I, quando sposò la figlia dell’Imperatore Carlo II “detto il calvo”, dopo averla rapita nel suo viaggio di ritorno dall’Inghilterra (ove era stata moglie di ben due re dei Wessex): la questione investì persino il Papa e si risolse col loro matrimonio e la concessione della Contea delle Fiandre (864) e delle città di Bruges, Gand e Cambrai. Regione che i Morini amministravano già da tempo come guardaboschi e tennero pressoché ininterrottamente fino all’estinzione, a fine XIII secolo: vi fondarono l’Abbazia di San Bertino (che amministrarono da laici) e la Contea di Boulogne, assegnata al figlio minore nato dall’unione di Baldovino II alla figlia del primo Re d’Inghilterra, Alfredo “detto il grande”. Il destino della dinastia, pertanto, era già segnato nella gestione del feudo che sarebbe diventato una vera potenza economico-commerciale, sulle rotte di collegamento fra la Francia e le isole britanniche, sfruttando i porti di Boulogne e poi di Anversa.

La linea principale maschile raccolse per generazioni il “sangue blu” dei Carolingi e mantenne un ruolo principale nella gerarchia delle dinastie feudali inserite nel Regno di Francia: al punto che, quando i Capetingi ne assunsero la corona, il Conte Baldovino V sposò la figlia del nuovo sovrano (e fu reggente di Francia fino alla maggiore età dell’erede) con cui organizzò la Prima Crociata (1099), affidata al comando del suo parente Goffredo di Buglione dei Boulogne e i fratelli (fra cui vi era Baldovino I Re di Gerusalemme), accompagnati da diversi membri della famiglia Morini.

Nel frattempo suo figlio Baldovino aveva ereditato dalla moglie la Contea di Hainaut, che rimase poi in mano ai Morini fino al 1278, quando l’ultima Margherita ripartì i feudi fra i figli nati dal doppio matrimonio con gli Avesnes (Hainaut) e i Dampierre (Fiandre). Figlia del primo Imperatore latino d’Oriente, Baldovino I, conduttore della IV Crociata che aveva sfaldato l’antico Impero bizantino, era nipote dell’erede al Marchesato dei Namur e sua figlia maggiore aveva sposato Filippo II Augusto Re di Francia, il vincitore della Battaglia delle Nazioni: questa alleanza destabilizzò l’ordine europeo fondato sul diritto romano e l’Auctoritas suprema dell’imperatore cristiano tipica del Reich e del Basileius di Costantinopoli!

L’insubordinazione fu caratteristica anche della dinastia di Hainaut: nata dall’unione fra Gilberto Conte di Maasgau (a Ovest del fiume Mosa, includeva anche Maastricht) e una figlia dell’Imperatore Lotario I, che però tradì combattendo a servizio del fratello Carlo II nella guerra civile che portò al Trattato di Verdun (843)… La Contea di Hainaut fu istituita nell’876 e assegnata a suo figlio Reginardo (dall’Imperatore Lodovico II, suo zio), il quale venne anche elevato a Duca di Lotaringia nel 910, nonché Abate commendatario laico di Maastricht e Malmedy, ma fu destituito di tutti i feudi per la sua infedeltà… I feudi tornarono nella disponibilità dei suoi figli anni dopo: a Gilberto fu infatti assegnato il Ducato di Lotaringia, dopo che costui aveva appoggiato la rivolta dei feudatari che nel 922 avevano destituito i Carolingi dal trono di Francia in favore di Roberto I Conte di Parigi dei Robertingi, feudo che però perse per il tradimento portato a suo cognato, l’Imperatore Ottone I, costatogli anche la vita; Reginardo II fu infeudato della Contea d’Hainaut, divenuta proprietà della famiglia fino all’estinzione della linea maschile principale a metà dell’XI secolo.

Suo nipote Lamberto I divenne titolare della Contea di Lovanio (istituita nel 988), trasmessa al ramo cadetto e annessa al Ducato di Brabante (che includeva le città di Bruxelles e Anversa e il Ducato della Bassa Lorena), istituito nel 1190 a favore di Enrico I “detto il guerriero” della Casa di Lovanio. Costui fu un crociato, reggente a Gerusalemme (in attesa dell’arrivo del legittimo re), che alternava i suoi servigi fra i fronti dei Guelfi e Ghibellini, prima di divenire amico del Re di Francia Filippo II Augusto, contro cui però si schiero e perse nel 1215 (Battaglia di Bouvines). Divenne, infine, fedele feudatario dell’Imperatore Federico II, prima di morire unendo le sue figlie ai conti delle dinastie dei Gerulfidi (vedi sotto) e di Kleves. Suo figlio Enrico II “detto il magnanimo” ereditò tutti i feudi e sposò in prime nozze una figlia del Rex Germanorum Filippo dei Hohenstaufen, dando vita alla linea principale dei Duchi di Brabante e di Limburgo estintasi a inizio del XV secolo (cui apparteneva la moglie dell’Imperatore Enrico VII dei Luxembourg).

Il secondo matrimonio con una donna dei Ludovingi (Langravi di Turingia) diede i natali a Enrico “detto il fanciullo”, cui venne assegnato il Langraviato d’Assia e fu capostipite dell’omonima casata: il ramo principale dei Assia-Kassel fu elevato a Principe Elettore nel 1834 (fino alla fondazione del Regno di Germania), è tuttora vivente; la linea cadetta di Assia-Darmstadt ottenne il Granducato da Napoleone I nel 1806 (fino al termine della Prima Guerra Mondiale) e un suo ramo secondario diede vita alla Casa di Moutbatten/Battenberg, regnante in Bulgaria alla fine del XIX secolo e tuttora esistente e regnante in via femminile nel Regno Unito.

L’altra dinastia di ascendenza carolingia che ebbe fortuna fu la Casa delle Ardenne: originata dall’unione fra Vigerico di Bidgau e una nipote del re di Lotaringia e di Francia, Ludovico II “detto il balbo”, il cavaliere venne nominato Conte Palatino di Lotaringia nel 923, per volontà di Enrico I Re di Germania. Dai suoi figli si diramarono tre dinastie ducali: la prima fu quella dei Conti di Verdun (dal 963), che con Gothelo assurse al titolo di Duca di Bassa e di Alta Lorena, trasmesso fino all’ultimo discendente, Goffredo III “detto il gobbo” sposo di Matilde di Canossa, e poté vantare fra i suoi membri Papa Stefano IX; la seconda dinastia furono i Duchi di Lorena-Bar, originatasi da Federico I infeudato dell’Alta Lorena nel 959, dopo l’unione con la sorella di Ugo “detto capeto” Re di Francia e capostipite dei Capetingi, nonché nipote diretta dell’Imperatore Ottone I. Da questo ramo discesero in via femminile le casate imperiali degli Asburgo, dei Luxembourg e dei Lorena-Metz, prima di estinguersi nel XII secolo con Matilde di Canossa, Marchesa di Tuscia e Regina d’Italia; la terza linea maschile fu quella dei Conti di Lussemburgo, nata da Sigfrido (il padre dell’Imperatrice Santa Cunegonda), dal quale discesero numerosi Vescovi di Metz, Conti Palatini del Reno e Conti di Salm, nella regione inclusa fra la Lorena e il Limburgo.

Da quell’area proveniva la dinastia di cavalieri che ereditò la Contea di Lussemburgo nel 1247 e la tenne fino alla metà del XV secolo, quando la trasmise ai reggenti del Ducato di Borgogna-Fiandre. Già Conti del Limburgo dall’XI secolo con Valerano I, che aveva sposato una nipote di Federico I di Lorena-Bar, contesero la Bassa Lorena ai Lovanio, quindi tennero il Ducato omonimo fino alla fine del XIII secolo per poi passarlo ai Gerulfidi Duchi della Gheldria. Da un ramo cadetto discesero gli imperatori del Reich della dinastia dei Luxembourg: il primo fu Enrico VII, famoso per la “discesa in Italia” raccontata da Dante nella Divina Commedia che gli costò la vita nel 1313; il figlio Giovanni “detto il cieco” si unì all’ultima dei Premyslid ed ereditò il Regno di Boemia, passato al figlio Carlo (futuro Imperatore) insieme al Lussemburgo, alla sua morte avvenuta sul campo nella Battaglia di Crécy del 1346 (“Guerra dei 100 anni”), al fianco dei Valois di Francia alleati col matrimonio delle sue sorelle col Re Carlo IV e con Carlo I Roberto dei Angioini Re di Ungheria, nonché di sua figlia col Re di Francia Giovanni II (capostipite dei Valois); l’Imperatore Carlo IV fu artefice della riforma che elevò il Brandeburgo, la Sassonia, la Boemia e il Palatinato del Reno a Principi Elettori del Sacro Romano Impero (1356), che fu vigente fino al 1806; dalle sue moglie nacquero gli imperatori San Venceslao, Elettore del Brandeburgo, che morto senza eredi passò la corona ai Wittelsbach, restituita al fratello Sigismondo dieci anni più tardi e tenuta fino al 1437. Il quale ereditò il Regno di Ungheria-Croazia dalla prima moglie per passarlo alla figlia nata dalla seconda moglie, la quale ricevette anche il Regno di Boemia e portò tutti i feudi in dote al marito Alberto II degli Asburgo, il nuovo Imperatore del Reich. L’ultima dei Luxembourg fu Elisabetta di Gorlitz che consegnò il Ducato del Lussemburgo (attuale Principato) a un membro dei Borgognoni.

Infine, i Gerulfidi furono la casata che tenne la Frisia sin dal IX secolo col capostipite Gerulfo I, un guerriero fondatore dell’Abbazia di Corvey, cui seguì il nipote Teodorico I che venne infeudato anche della Contea d’Olanda nel 916, cui si aggiunse nel 1167 la Contea di Zelanda: tutti i feudi vennero ceduti alla dinastia dei Avesnes (i nuovi Conti di Hainaut), all’estinzione occorsa a fine XIII secolo.

Come detto all’inizio, queste dinastie (sulla cui origine etnica non si sa molto…) erano accomunate dalla caratteristica nello stemma araldico: la presenza del leone rampante in colori diversi, cosa che fa presumere una comune radice di provenienza e che nel XVI secolo, quando tutti i feudi della Lotaringia entrarono a far parte delle Province Unite dei Paesi Bassi, fece parlare di regno del Leo Belgicus. Nel 1958, i tre stati sovrani appartenenti a quel sodalizio si unirono nel Benelux, un nuovo soggetto politico-economico che avviò la liberalizzazione dei commerci e dei mercati in Europa senza dogane, prefigurando il modello poi adottato dai Trattati istitutivi dell’UE, che tre paesi sottoscrissero insieme a Italia, Germania e Francia per dare vita al processo di integrazione europea. Ovverosia i regni nati dalla prima divisione dell’antico Impero carolingio…

 

In questo libro di S.Winder si parla dei personaggi famosi della Lotaringia.

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