La Res Publica Europa è sempre stato il sogno da realizzare nella storia dell’integrazione europea, considerata dagli antichi Romania una delle Aeternitas più importanti, concetto giuridico-politico espresso già nel Codex dell’imperatore romano Giustiniano I ma appartenente all’antichissima tradizionale culturale greco-romana di cui l’Impero Romano fu il principale erede.Questa frase potrebbe sembrare contraddittoria, bensì osservando meglio la storia dell’integrazione europea (che potete leggere nel mio saggio) ci si accorge che lo stesso Imperium era un istituto dell’antico diritto vigente nella Res Publica Romana fondata nel 509 a.C. e perdurata, nelle sue forme e nella sostanza più concreta, per tantissimi secoli dopo la riforma voluta da Augusto in Principato nel 27 a.C.. Così, la costituzione repubblicana nota già ai greci dell’età classica, fra cui l’esempio più famoso fu la polys di Atene, ritornò più volte nei millenni della storia dell’integrazione europea in vari punti del continente, in varie forme e variamente attuata.
Ma qual è il significato di Res Publica (anche Respublica oppure Res Pubblica)? Nell’ambito del pensiero politico sta ad indicare le forme di stato diverse dalla Monarchia comunque organizzate secondo un modello egualitario ed in gran parte rappresentativo. Nella cultura giuridica romana, invece, essa costituiva l’insieme dei possedimenti degli interessi e dei diritti del Populus tutto e dello Stato romani, secondo una famosa sentenza di Cicerone. Entrambe le concezioni, oggi, riconducono alla repubblica moderna, nelle sue varie configurazioni presenti o apparse nel corso della storia d’Europa.
Ricorderemo tutti, infatti, la Repubblica di Venezia, perdurata per quasi quindici secoli e soggetto di primo piano nella lunga storia dell’integrazione europea. Oppure la Res publica Ragusea, che dalla “Serenissima” ereditò le magistrature cittadine e la vocazione commerciale, essendo una delle più potenti repubbliche marinare del Medioevo (come Pisa, Genova, Amalfi, Noli e Ancona, tutte italiane a conferma dell’antica tradizione giuridica nazionale). Si trattava, di fatto, di antiche Civitas romane sopravvissute alla caduta dell’Impero romano in Occidens, che divennero il modello imitato dai Comuni sorti in Europa intorno all’anno 1000 d.C., spesso divenute Signorie incentrate nella città di riferimento che assumeva il titolo di Repubblica (per esempio Siena, Lucca, San Marino o la stessa Firenze) in epoca rinascimentale.
In ambito continentale, tornò in auge proprio in quel periodo la Res Publica Christiana, ossia una dottrina del pensiero medievale che voleva riconoscere l’unità europea sotto le autorità cristiane tradizionali dell’Imperatium e del Papatus, in modo da costituire un’unica comunità umana integrata nel nome della fede cristiana, della legge comune e di un’etica politica e morale condivisa. In effetti fu utile ad attrarre i vari stati e popoli presenti sul continente che nel corso della storia dell’integrazione entrarono a far parte della comunità complessiva, dando adito all’idea che l’Europa fosse una realtà unita, coesa, omogenea e consolidata.
La repubblica come forma di stato si affermò in Europa in età moderna, a cominciare dalla I Republique Francaise del 1792 d.C., sorta dopo la Rivoluzione Francese ed essenziale alla diffusione degli ideali di libertà e dei diritti civili sia durante il ventennio di Napoleone I che, successivamente, grazie ai moti liberali-massonici del XIX secolo. Ma per assistere alla definitiva proclamazione di repubbliche democratiche in tutto il continente si dovette attendere la Prima Guerra Mondiale, i cui trattati di pace costituirono la gran parte degli attuali stati sovrani europei già nella forma della repubblica, inclusa quella sovietica russa e quella tristemente nota di Weimar in Germania.
Oggi l’Europa è prevalentemente repubblicana, sia nella forma degli stati presenti (ad esclusione degli antichi regni di Gran Bretagna, di Norvegia, di Danimarca, di Svezia e di Spagna, nonché dei più recenti Paesi Bassi e Belgio), sia nell’istituzione dell’UE che, formalmente, è un’organizzazione internazionale riconosciuta dall’ONU e da tutti gli stati sovrani mondiali e produce un proprio Diritto Comunitario direttamente applicato negli stati membri.
Se la guerra in Ucraina ha riaperto l’epoca dei conflitti bellici continentali che sembrava definitivamente conclusa con la Seconda Guerra Mondiale, le motivazioni degli stati europei a parteciparvi hanno a che fare anche con la difesa della libertà e della democrazia espresse dalla repubblica (sebbene anche la Russia lo sia, nella forma federale proprio anche degli Stati Uniti e di altre potenze economico-politiche odierne): in Occidente si teme il ritorno dell’Impero e del potere concentrato nelle mani di pochi (“oligarchia”) o di un solo uomo (“monarchia”).
Come sempre, dunque, prima di puntare il dito contro i difetti altrui sarebbe meglio guardare alla trave nei propri occhi, ma certamente l’Europa unita si contraddistingue da sempre per la difesa della civiltà occidentale e del Cristianesimo, su cui poggia le proprie radici culturali sin dalle origini. E la “cosa pubblica” è certamente un concetto che appartiene da sempre alla storia dell’integrazione europea.
Per comprendere meglio questo articolo è utile consultare le Appendici al Libro prodotte dall’Autore, che trovi nel Catalogo, e le Cartine Storiche De Agostini allegate al saggio.
Per approfondire il tema trattato
Res Publica
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Come nasce l’UE e cosa potrebbe diventare
L’Europa unita cristiana sotto Ottone I
L’integrazione dei barbari nell’Impero cristiano
Il lungo secolo della disintegrazione europea
Le radici (perdute) dell’Europa
L’Europa cristiana è unita?
Quando nasce l’idea di Europa Unita?
Presentazione del libro al Salone Internazionale di Milano 2021 (canale Youtube)
Perché l’Europa non è uno Stato perfetto (Opinioni altrui)
Il futuro dell’Europa dev’essere anche democratico (Dati e Report)
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STORIA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA IN 2500 ANNI