L’EUROPA MODERNA E I SUOI MITI

mito

Zeus e Europa

Il Mito torna protagonista nell’agenda politica internazionale che ruota attorno alla crisi in Ucraina, collegato direttamente alla storia dell’integrazione europea e all’Europa Unita, con inevitabile incidenza sul futuro dell’Europa. Anche perché tutta la storia d’Europa è intrisa di diversi miti che appartengono alla sua antica tradizione come alla sua civiltà e cultura sin dalle origini più remote.

A cominciare, ad esempio, dal mito di Prometeo: divinità titanica contemplata dagli Elleni più antichi, che da esso discendevano direttamente, appartenente alla stirpe degli Dèi creatori della civiltà greca originaria, fu dapprima alleato e collaboratore del “re dei re” dell’Olimpo, Zeus, che gli commissionò la “forgiatura” della prima Umanità che popolò la Terra e poi gli ordinò di togliere loro il “fuoco sacro” della conoscenza. Quando disobbedì, donando il fuoco agli Uomini, scatenò le ire del “capo degli Dèi”, che lo incatenò su un monte dell’Anatolia ove subì un terribile supplizio. Dopo aver indicato ad Io la via per raggiungere l’Oriente, passando attorno alla landa degli Sciti (l’odierna Ucraina), venne perdonato e liberato da Ercole per ordine di Zeus. Suo padre era il titano Giapeto, che in ebraico diventa Iafet, ossia uno dei figli di Noè dal quale discenderanno molti antichi popoli anatolici fra cui gli Askenaziti.

Aldilà della narrazione mitologica greca, Prometeo è divenuto nel corso dei secoli il simbolo del “progresso”, quindi dell’ideologia dei “lumi” e della globalizzazione, ossia della cultura cosmopolita. Tanto da essere onorato da una statua eretta nell’atrio esterno del Rockefeller Center di New York, a emblema della “divinità della luce” che ispira il pensiero e l’azione umana nella Modernità. Ma il dio della luce ha origini ancor più antiche se possibile: era il “creatore” della vita e della Terra stessa, il “grande architetto” di quel Tutto che raccoglierebbe ogni essere vivente terrestre. Si intuisce l’origine dell’ideologia “totalitaria” insita in ogni regno universale emerso nella Storia, a partire da quello antico egizio fondato da Horus (l’immagine del Sole) e ripreso ripetutamente da numerosi culti antichi orientali, ivi inclusi quelli del Mitraismo, del Manicheismo, dello Gnosticismo (a tutt’oggi praticati in Europa).

Entità citata anche nell’Antico Testamento biblico, individuato nel dio creatore della Genesi (“fiat lux”) e riconosciuto dagli Ebrei quale unica divinità da adorare, anche se non gli furono sempre fedeli e perciò subirono la “diaspora” agli inizi dell’età imperiale romana, disperdendosi in ogni angolo dell’Imperium ma con l’intento di ritornare alla “Terra Promessa”. Si originò così il mito del Sionismo, legato direttamente al Tempio di Gerusalemme eretto da re Salomone, distrutto più volte nel corso della Storia (l’ultima volta dai Romani nel 70 d.C.), divenendo il simbolo universale dei Giudei. E quando la città venne riconquistata con la Prima Crociata (1099), Goffredo di Buglione comandante dei miles christianorum edificò una abazia sulla Rocca di Sion (dove Re Davide aveva collocato il trono e l’Arca dell’Alleanza), da cui prese nome il movimento creato dall’askenazita T. Herzl nel XIX secolo, che tenne il primo congresso mondiale nel 1897 a Basilea con l’obiettivo di riportare il popolo ebraico in Palestina. Cosa divenuta realtà alla fine della Prima Guerra Mondiale grazie alla promessa contenuta nella famigerata “lettera Balfour”.

Dall’epopea degli Ebrei dispersi nel mondo nasce anche l’altro mito del San Graal (o anche detto Santo Graal), che secondo una versione accreditata riguarderebbe la discendenza di sangue di Gesù, il quale avrebbe avuto una figlia da Maddalena divenuta un’antenata della dinastia franca dei Merovingi, la cui discendenza sarebbe ancora vivente oggi… La leggenda del Graal ha riempito le librerie di tutta la Terra, da quando fu pubblicata per la prima volta nel 510 d.C. per raccontare la vita e le imprese di Re Artù e della Compagnia di Cavalieri della Tavola Rotonda. Una novella che riportava alla luce antiche conoscenze, ripresa per secoli da altri autori e raccolta in quello che oggi conosciamo come “ciclo bretone”: una pietra miliare della letteratura europea che si affiancava all’altro caposaldo letterario europeo che fu per secoli la Bibbia, con gli antichi precetti ebraici e la novella di Gesù riassunta nei Vangeli.

Narrazioni intrise di informazioni utili a ricostruire le origini di alcune importanti genealogie europee dell’età medievale e rinascimentale, protagoniste della storia dell’integrazione europea insieme alle dinastie imperiali europee, dai Carolingi fino agli Asburgo. Racconti influenzati dalla cultura del sangue dei popoli indo-iranici (fra cui i Sarmati, discendenti degli antichi Sciti) che, a sua volta, ereditava la più antica usanza religiosa dei sacrifici umani di sangue, dedicati anche al dio Moloch.

Alla tradizione del sangue era legata, peraltro, la civiltà della stirpe delle popolazioni germaniche che invasero l’Europa centrale e meridionale all’epoca di Artù, nonché la tradizione civile e culturale delle Gens romane che avevano fondato l’antica Res Publica e a cui appartennero gran parte dei consoli e degli imperatori romani, fino alla caduta della Pars Occidens avvenuta nel 476 d.C.. Mentre l’Imperium ebbe continuità politica, giuridica, civile, storica e culturale nell’Impero Bizantino, a sua volta terminato nel 1453. In quell’età “di mezzo” si pongono le radici dell’Europa, sia dal punto di vista geopolitico/storico, sia da quello culturale/religioso, nonché il mito del “sangue blu” che scorreva nelle vene dei regnanti e imperatori cristiani europei succedutisi fino alla loro decadenza, avvenuta a fine della Prima Guerra Mondiale. Una grande famiglia di sovrani che si ritenevano discendenti dagli dèi greco-romani e dall’eroe Ercole, che secondo un altro antico mito sarebbe stato padre degli Sciti. Tutto ciò appartiene alla tradizione culturale delle origini dei popoli europei e delle genealogie europee.

A questa tradizione fa riferimento il Presidente della Russia, W.Putin, quando parla di “Terza Roma” con l’intento di rispolverare la grandeur dell’Impero Russo terminato con la Prima Guerra Mondiale, a sua volta erede dell’Impero Bizantino e della Res Publica Christiana ortodossa, ponendosi così in diretta continuità con la più antica tradizione culturale, politica e religiosa dell’intera Europa cristiana. Non si tratta di una sfida di poco conto, perché prende di mira sia l’Unione Europea che il Vaticano, a loro volta eredi del Reich cristiano europeo e dell’antica Chiesa cattolica di Roma, fondati e connaturati alla storia dell’integrazione europea e in opposizione agli altri miti sopra accennati.

Anche sulle origini dell’Unione Europea circolano molte leggende (se non addirittura miti) riguardanti lo spirito di pace e democrazia, ovvero la comunità di libertà, diritti umani e giustizia che essa incarnerebbe. Infatti, secondo la vulgata prevalente, essa sarebbe stata ideata già agli inizi del XIX secolo, quando l’ideologia illuminista/cosmopolita era in rapida diffusione in ogni angolo d’Europa, e poi realizzata a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Rileggendo la storia dell’integrazione europea a partire dalle più antiche origini, si riscopre il mito greco di Europa e ci si accorge però di quanto la cultura europea sia intrisa di mito, di ogni provenienza, ancora oggi ben vivo e osservato, persino nei simbolismi, nelle prassi burocratiche e nell’agenda politica dell’UE, della Russia, dello Stato di Israele e ovviamente degli Stati Uniti.

Se davvero si vuole “pensare” l’Europa Unita del futuro, dunque, non si può rinnegarne le origini culturali e si deve accoglierne totalmente l’antico mito, allo scopo di ricordare sempre chi sono gli Europei e da dove vengono. E a coloro che volessero approfondire l’argomento, suggerisco di leggere il mio saggio.

 

Per comprendere meglio questo articolo è utile consultare le Appendici al Libro prodotte dall’Autore, che trovi nel Catalogo, e le Cartine Storiche De Agostini allegate al saggio.

 

Per approfondire il tema trattato

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Come-nasce l’Unione Europea e cosa potrebbe diventare
L’Europa deve recuperare il suo patrimonio culturale
Processo di integrazione europea
Il lungo secolo della disintegrazione europea
L’integrazione dei barbari nell’Impero Cristiano
Linee di sangue e conflitti dell’integrazione europea
L’integrazione europea e’ storia dell’impero
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L’Unione Europea per superare il muro e le differenze (Dati&Report)
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L’eredità di Alessandro Magno sull’Europa (Opinioni)
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