Le società segrete e gli ordini hanno sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell’integrazione europea, tanto da ricorrere continuamente nella cultura europea tradizionale sin dai tempi degli antichi Greci e Romani, contribuendo ad organizzare la società civile-politica intorno alle Aeternitas più importanti attraverso tutto il Medioevo e ancora in età moderna, sia in cooperazione oppure cospirando contro l’azione dell’Impero Cristiano erede principale della radicata tradizionale culturale greco-romana.
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IL CAVALIERE IN EUROPA
Il Cavaliere è una delle figure più importanti nella storia dell’integrazione europea, vero protagonista della cultura europea tradizionale sin dai tempi degli antichi Greci e Romani, contribuendo ad organizzare la società civile intorno alle Aeternitas più importanti e dando vita ad un modello che attraversò tutto il Medioevo e giunse fino all’età moderna soprattutto grazie all’azione dell’Impero Cristiano, erede principale della radicata tradizionale culturale greco-romana. Continue reading
LE GENEALOGIE EUROPEE IBERICHE DELLA STORIA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA
La storia dell’integrazione europea non può prescindere dalle dinastie dei Re di Spagna o iberiche che a partire dai primi decenni dell’VIII secolo divennero regali nell’antica Diocesi Hispania dell’Impero romano posta aldilà della catena montuosa dei Pirenei. Pur circondati per secoli dai mussulmani, gli antichi regna cristiani furono vincolati alle tradizionali auctoritas cristiane divenendo protagoniste dell’Europa Unita sin dall’epoca medievale, soprattutto per i legami di sangue con le principali genealogie europee. Continue reading
LA DISINTEGRAZIONE DELLA CHIESA CRISTIANA
Nei precedenti articoli, abbiamo compreso come la storia dell’integrazione europea sia indissolubilmente legata alla storia del Cristianesimo. Che è anche storia della Chiesa Cattolica, per assurdo divenuta il principale elemento della disintegrazione della Ecclesia christiana! Vediamo come.
Dopo le liti col Basileus di Costantinopoli in merito alla titolarità delle potestas cristiane, di cui il Vescovo romano si arrogò quella in spiritualibus in Pars Occidens (fine V secolo d.C.), si prevenne allo scontro dogmatico in merito alla questione dell’iconoclastia [726 – 843]: secondo la concezione orientale del sacro, adottata anche da musulmani ed ebraici, le divinità non potevano essere rappresentate nelle immagini, differentemente da quel che invece praticava la Chiesa romana con la figura di Cristo. Continue reading